METODO DI LAVORO

L’ATTIVITÀ DELLO PSICOLOGO

Chi richiede una consulenza psicologica in genere è una persona che sta vivendo un momento di sofferenza emotiva, può manifestare sintomi di ansia, un abbassamento del tono dell’umore o una condizione di stress, ha difficoltà a prendere decisioni in merito alla propria quotidianità o problemi nelle relazioni.

Il mio lavoro consiste nel valutare, insieme alla persona, il problema che la porta a chiedere consulenza e a comprendere i fattori che mantengono il disagio nel tempo, allo scopo di vagliare utili strategie di risoluzione.

COME LAVORO

Svolgo la mia pratica professionale applicando il modello di terapia cognitivo-comportamentale, in cui sono specializzata come psicoterapeuta. Questo modello di terapia stabilisce un legame tra come ci sentiamo, come ci rappresentiamo la realtà e come ci comportiamo, vale a dire tra emozioni, pensieri e comportamento.

Ogni persona ha modalità tipiche di pensare ed agire, detti “schemi cognitivi”, con cui si adatta al proprio ambiente di vita e che ha ereditato e appreso durante la sua storia di vita. Gli schemi cognitivi sono come mappe che ci orientano e danno significato alla realtà che viviamo. Eventi e situazioni che viviamo quotidianamente influenzano il nostro stato emotivo perché assumono per noi un significato, ma l’intensità e il perdurare di certi stati di sofferenza dipendono invece da rigide interpretazioni della realtà.

Altri meccanismi contribuiscono a mantenere il disagio, ad esempio la tendenza a rimuginare o a procrastinare. La persona può trovare difficile spiegarsi come mai persista in una condotta nociva che lo rende infelice, criticandosi e finendo per valutarsi negativamente, con ricadute sulla propria autostima.

COSA SI FA IN TERAPIA

Durante la terapia, terapeuta e paziente collaborano per individuare gli stili di pensiero e di comportamento che mantengono il malessere emotivo per poi modificarli con pensieri e comportamenti alternativi più utili.

Il risultato di un percorso psicoterapeutico è perciò un cambiamento: l’accrescimento delle proprie risorse e capacità e l’apprendimento di tecniche o abilità che il paziente può usare in autonomia durante i momenti di crisi o di difficoltà, aumentando così il senso di autoefficacia.

La terapia cognitivo-comportamentale è un approccio evidence-based, vale a dire ampiamente riconosciuto e comprovato nella comunità scientifica, che permette di mettere a fuoco i bisogni dei pazienti e di rispondere alle loro richieste in maniera pratica. Rappresenta il trattamento di prima scelta nella cura dei disturbi d’ansia, panico e depressione dove mostra efficacia equivalente alla terapia farmacologica con un ridotto tasso di ricaduta nel tempo.

PRINCIPI DELLA TERAPIA COGNITIVO-COMPORTAMENTALE

1 – Alleanza terapeutica. Terapeuta e paziente concordano su obiettivi condivisi, definendo insieme strategie, frequenza e durata della terapia.

2 – Problemi e soluzioni. Terapeuta e paziente si impegnano nel risolvere lo stato sintomatico: mettono in discussione i circoli viziosi del pensiero e del comportamento che causano la sofferenza e sperimentano nuove possibilità di adattamento.

3- Cambiamento. Durante il percorso il paziente acquisisce nuove abilità, nuove costruzioni di sé e nuove possibilità di interazione che ne favoriscono autonomia e benessere.

LA PROFESSIONE DELLO PSICOLOGO-PSICOTERAPEUTA

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce la salute come uno “stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non la semplice assenza di malattia”.

Lo psicologo-psicoterapeuta opera per ristabilire e promuovere il benessere e l’adattamento della persona ai contesti di vita quotidiani.

Lo psicologo-psicoterapeuta è un professionista della salute mentale. Il suo esercizio professionale è regolamentato dall’iscrizione all’Ordine professione degli Psicologi e risponde ai principi etici del codice deontologico.

Per approfondimenti: Ordine degli Psicologi dell’Emilia-Romagna